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LA FESTA DEL PAPÀ SUPERGHIOTTO

A Palermo ogni occasione, festività e simili, è buona perché la si celebri col cibo e mai che questo sia dietetico, leggero, moderato piuttosto deve avere un contenuto calorico di almeno 300 calorie per 100 grammi. E’ il caso delle “Sfince/i di San Giuseppe”, dolce della tradizione per festeggiare il papà.

Se si chiamano Sfince o Sfinci è uno di quei dilemmi palermitani che non avranno mai soluzione, tant’è che, al bancone della pasticceria mi è capitato di sentire qualche indeciso che chiedeva le “Sfinch”, da non dispiacere nessuno. Di che si tratta: bignè fritti farciti di ricotta dolce, guarniti della stessa e adornati, generalmente, di una bella sottile striscia di arancia candita. Stiamo parlando del paradiso del palato e dell’inferno della digestione e della chilificazione.

Carlo è il marito di Christine, la Coccadoro austriaca di nascita ma coniugata da 20 anni con un siculo panormita, fa il biologo marino e dall’anno scorso fa anche il pasticcere, ma solo perché la necessità si è imposta come virtù in pieno lockdown.
A Carlo non interessa alcun tipo di ricorrenza o celebrazione se non nell’accezione culinaria che il palermitano tipicamente applica a qualsiasi ricorrenza festiva.
Lo scorso anno, era per l’appunto il 19 marzo 2020, appena sveglio Carlo ha immediatamente realizzato che avrebbe dovuto rinunciare tout court alle sue amate sfince, nessuna chance: qualsiasi distributore di leccornie palermitane era serrato.
A nulla sono serviti baci dalla prole, riconoscimenti di merito in quanto padre modello, canti celebrativi sul suo operato paterno, Carlo voleva le sue Sfince e da biologo marino, con l’ingegno e la pazienza che è tipica dei padri smart e disperati ha impastato, fritto, farcito e decorato le sue Sfince.

Il risultato quanto a palato e a metabolismo, narra Christine, è stato eccellente e la Festa del papà si è’ autocelebrata con una fiducia nel futuro e un ottimismo straordinario rispetto al domani: con gli ingredienti deputati Carlo, anche su una imbarcazione in alto mare, in qualsiasi 19 marzo della sua vita potrà preparare da sé le sue adorate Sfince. 

Photo by Vitor Paladini