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IN VIAGGIO PER LA SICILIA CON LE BIBOT COCCADORO

Andiamo in viaggio per la Sicilia con le nostre Bibot.
Con la collezione estiva di queste borse Coccadoro ha voluto fare un omaggio ad alcuni dei posti  più belli che ci sono in Sicilia.
Ma il vero omaggio lo fa a noi questa isola ogni giorno, promettendoci di potere visitare, una ad una, queste destinazioni da sogno.
Il nostro sarà un viaggio lungo diversi chilometri ma breve nelle parole. C’è uno scarto immenso tra quello che si può scrivere di questi luoghi in un post e quello che di questi POSTI si può realmente ammirare dal vivo.

Indossiamo la nostra  Bibot Isola delle Femmine e siamo vicinissimi a Palermo.
A poche centinaia di metri dalla costa esite uno scoglio, un isolotto, riserva naturale Lipu, che si chiama Isola delle Femmine. La leggenda narra che il nome provenga dal fatto che sull’isolotto vi fosse un penitenziario femminile’
Isola delle Femmine ètutto il mare che si vuole: scogli piatti, aguzzi, chilometri di spiaggia sottilissima, gigli di mare e tramonti fosforescenti.
A fine giornata, dopo avere oziato a lungo sull’arenile, potrete fare una lunga doccia sul litorale e asciugarvi sotto il fresco alito del vento stringendo addosso a voi il telo che avevate conservato nella vostra Bibot.

Tagliando la punta occidentale della Sicilia ci spostiamo a Selinunte, abbiamo cambiato Bibot e adesso ad attenderci c’è una spiaggia di sabbia finissima e morbida, la temperatura dell’acqua ègelida in ogni momento dell’anno.
Ma voi avete mai provato a fare un bagno al mare in un posto dove entrare in mare (e per tanti metri il fondale è basso e vedete i pesciolini aggirarsi attorno alle vostre gambe)  e finita la nuotata verso il largo vi girerete per tornare indietro a riva e davanti ai vostri occhi apparirà in tutto il suo splendore) il Tempio Greco di Selinunte?
La Bibot Selinunte è poggiata sulla battigia accanto al libro che state leggendo, tranquille.

Mantenendo la rotta sulla costa raggiungiamo Eraclea Minoa e partendo dalla scogliera bianca di Capo Bianco, lambita da un mare celeste il cui contrasto con la roccia, colpisce lo sguardo  e concede meraviglia, a piccoli passi si raggiunge la foce del Fiume Platani.
Tra i ciuffi di macchia mediterranea e palme nane, potremo incontrare diversi tipi di uccelli.
Non dimenticare di mettere dentro la vostra Bibot Eraclea Minoa la macchina fotografica.
Se sprovvisti accontentatevi della camera del vostro cellulare.

Isola delle Correnti è nel punto più a sud della nostra isola, siamo a Porto Palo, e questo scoglio di terra separa il Mare ionio dal Mar Mediterraneo. Ricchezza paesaggistica e il bacio  tra due mari che hanno fatto della nostra terra il punto d’incontro di tutte le culture che da Oriente e Occidente ci hanno conquistato e nutrito.
Nella Bibot Pachino mettiamo un elegante cappello di paglia a falde larghissime che qui il sole picchia davvero.

Passando per Avola arriviamo ad Ortigia, minuscola isola promontorio unita da un ponte alla prestigiosa Siracusa. Ortigia èun gioiello, un delizioso museo all’aria aperta dentro il quale potremo ammirare vestigia millenarie di greci, romani, arabi, aragonesi.
Per poi incrociare, svoltato un angolo, il Liberty e il Rococò e continuare a camminare, senza mai perdere d’occhio il mare, tra vicoli e negozietti. Ortofrutta e venditori di pesce che le cui esposizioni sono un trionfo per la vista.
Nella Bibot Ortigia lo avete messo il portafogli, giusto?

Anche perché stiamo per arrivare a Taormina e non possiamo imboccare le strade di questa elegante cittadina senza pensare che non porteremo indietro con noi anche solo un ricordo.
Arroccata su una montagna dalla quale si domina il mare di Giardini Naxos, Taormina fa le fusa a tutti i suoi turisti.
Potremmo anche accontentarci di una granita alla mandorla accompagnata da una brioche col cappuccetto, ma di certo alla fine di questo charmante giro nell’intrigo intrigo di viuzze, avremo riportato a casa almeno un souvenir immaginario.
Nella Bibot Taormina avrete senz’altro messo dentro un foulard, la sera da queste parti c’è un piacevole freschetto.

L’ultima tappa la faremo sotto gli occhi di un Ciclope, nell’antica Aci Trezza.
Tra mito e letteratura, questa riviera che comprende Aci Castello, Aci Trezza ed infine Acireale ha dato vita a classici della mitologia greca e, al suo opposto, al crudo realismo del Verga dei Malavoglia diventato poi il capolavoro cinematografico di Luchino Visconti “La terra trema”.
E su questa costa, dove un gigante lancio’ infuriato degli enormi sassi contro Ulisse, aprite la vostra Bibot Aci Trezza mentre sorseggiate un amaro, davanti lo spettacolo dei faraglioni, e non mancate di incipriare il vostro naso.

 

Foto di Maria Brobova