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Toponomastica di una Pochette

“Imboccata la strettoia ACCOPPIAMO possiamo svoltare alla prima a sinistra ed incontrare grigio…” La toponomastica di una pochette ha bisogno di una bussola per orientarsi tra i tagli e le forme. Una volta decisa l’immagine o lo sfondo bisogna poi stabilire il nostro zenith, che è il piano dell’osservatore, e trovata la patch che aggiorna e migliora il sistema si decide di mettere nero su
bianco. Tra riquadri che somigliano ai blocchi tra la 53esima e la 63esima, in una Babele di arancio e Pied de poule uno spillo tiene un pensiero legato all’altro.

Di sopra le coordinate per le insegne delle vetrine che saranno tutte a colori.
A questo serve una pochette, a camminare per una città che è ancora un disegno e pian piano farla diventare realtà.