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IL MARSUPIO E NOSTRI FANTASTICI ANNI ’80

Dal 2018 il MARSUPIO è tornato di moda.

I grandi stilisti si sono cimentati nel tentativo, forse appena forzato, di riportare in vita un accessorio che oggi, per fortuna, è considerato prevalentemente maschile, con arricchimenti, personalizzazioni, stoffe all’avanguardia e anche qualche luccichio un po’ qui e un po’ .

Ma il marsupio è un oggetto pret a porter abbastanza fresco nella memoria della generazione che va dai trentacinque ai sessant’anni per potere essere riabilitato, almeno nel breve termine e prevalentemente da noi donne.

Confesso di averne posseduti ben due, perché si sa che perseverare è diabolico.
E se il primo era frutto creativo di una casa sportiva e quindi estremamente tecnico, pieno di tasche e zip, di un rosso brillante e di un tessuto antisfondamento, proprio per queste sue caratteristiche alla ventesima volta che l’ho indossato credo abbia appiattito almeno due dischi lombari, ma si sa , questi sono i rischi di chi osa. Ovviamente è stato dismesso.

Pertanto, in quel momento di estrema passione per questo oggettino di tendenza che aveva, finalmente, reso libere le mie mani e le mie braccia (avessi avuto poi che farmene, manco fossi stata una bracciante agricola) decisi per un marsupio più piccino con una fantasia che tra selle, briglie e staffe voleva rifarsi ai motivi di una famosa maison francese e questo ,  in effetti, per circa tre mesi nella cerchia delle mie amicizie, riscosse un discreto successo. Per cadere nel dimenticatoio alla fine dei novanta giorni, settimana più settimana meno.
Ora io non ho alcun partito preso contro il marsupio di cui riconosco l’indubbia utilità per l’amante del trekking o per il carpentiere, ma come accessorio da sfilata a Parigi o a Milano nutro qualche ragionevole dubbio.

Ma d’altronde si sa, la moda è circolare, tutto torna, ma soprattutto tutto ritorna a piacere, anche quello che in tempi non troppo lontani aveva smesso di essere di nostro gusto.

Photo by Carles Rebada